Ultras in corteo per chiedere la liberazione dei due di loro ancora ai domiciliari

Circa un centinaio di tifosi hanno sfilato dai Tigli in centro storico (fino alla curva est del vecchio Comunale) al grido ‘carcerati liberi’

TERAMO – Sono tornati in corteo gli ultras teramani per chiedere la libertà per i due ragazzi arrestati per gli scontri in via Cupa prima del derby Giulianova-Teramo del 4 febbraio e ancora oggi ai domiciliari (uno dei due è incensurato).

Dopo il ritrovo ai Tigli, al Monumento ai caduti, il gruppo di circa un centinaio di sostenitori del Teramo ha avviato il corteo aperto dallo striscione ‘Carcerati liberi’ e i consueti cori inneggianti alla Curva est e soprattutto, in questo caso, contro la polizia, anche se non sono mancate le cnsuete invettive . I manifestanti, avvolti più volte dal fumo colorato di rosso dei fumogeni, hanno attraversato i Tigli e sono entrati su Corso San Giorgio per poi svoltare in via Carducci e via piazza Dante scendere su corso Porta Romana e via Irelli per raggiungere proprio la Curva esta del vecchio stadio Comunale. Un percorso e soprattutto un ‘capolinea’ simbolico, laddove per decenni ha pulsato il cuore della tifoserie teramana, su una curva dove tutti i tifosi biancorossi hanno messo almeno una volta i piedi per tifare il Diavolo.

Com’è noto, gli ultras protestano anche per la pressione esercitata dalle forze di polizia su di loro, dopo i recenti provvedimenti di allontanamento dalle manifestazioni sportive emessi nei loro confronti: circa una quarantina tra Daspo, denunce e avvisi orali (compreso anche un cosiddetto Daspo urbano) che in sostanza ha mietuto buona parte della tifoseria ultras, decimandoia. Il corteo si è sviluppato lungo le vie cittadine con regolarità, senza intemperanze o incidenti, controllato a distanza da polizia e carabinieri.

Per la cronaca: anche questa volta sono state impiegate forze e risorse (di ordine pubblico) per garantire la sicurezza del ristorante dell’ex presidente del Teramo calcio in piazza Martiri, dove hanno stazionato tre mezzi del reparto mobile della Polizia di Stato.

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